lunedì 31 dicembre 2007

2007 che se ne va

E' l'ultimo dell'anno,ci deve essere un post mi sono detta. Pensavo a ripensavo a cosa scrivere, non sono quella da propositi, ma essendo "visiva" (le mie colleghe capiscono a cosa mi riferisco), ho deciso di scegliere un'immagine simbolo del 2007, ho pensato molto e sfogliato le varie raccolte fotografiche su internet e megazine, ma non ne trovavo una che fosse davvero simbolica, rappresentativa.




Alla fine sono giunta ad una conclusione il simbolo di questo 2007 sono gli occhi delle donne, che spesso nel dolore e qualche volta nella gioia, hanno caratterizzato quest'anno che sta per concludersi, gli occhi di Chiara Poggi e Meredith Kercher, vittime di delitti misteriosi e costantemente sotto l'occhio mediatico, ma anche gli occhi della vedova Raciti, della discussa Nicoletta Mantovani, gli occhi di tutte quelle madri, mogli amiche, sorelle che hanno perso un congiunto nella strage delle acciaierie Thyssen, gli occhi di Giovanna Reggiani, uccisa brutalmente da un criminale mentre tornava a casa, gli occhi innocenti di Federica Monteleone e Eva Ruscio, entrambe 16enni morte per "malasanità" nello stesso ospedale a distanza di mesi, occhi simili a quelli di Vanessa Russo, un'altra morte assurda, uccisa da una 17enne con un ombrello nel metrò, gli occhi pieni d'amore di Barbara Cicioni, uccisa dal marito all'ottavo mese di gravidanza, gli occhi dolenti di Aung San Suu Kyi, leader birmana che osserva commossa dalla sua casa-prigione la marcia silenziosa dei monaci, gli occhi di Doris Lessing, nobel per la letteratura, gli occhio gioiosi di Michelle Bachelet, presidente donna del Cile e infine gli occhi combattivi e pieni di speranza di Benazir Bhutto, spenti prematuramente dalla paura e dalla misogenia.

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