giovedì 7 agosto 2008

L'angolo dell'opera: Tosca

Ieri seconda opera in cartellone, in occasione del 150° anniversario della nascita di Puccini è andata in scena la Tosca.
Riassunto:
Atto primo
Angelotti bonapartista è fuggito dalla prigione di Castel Sant'Angelo e cerca rifugio nella chiesa di Sant'Andrea della Valle dove la sorella gli fa avere un travestimento femminile, qui il cavalier mario Cavaradossi scorge nella cappella Angelotti, che conosce da tempo e di cui condivide la fede politica. I due stanno preparando il piano di fuga ma l'arrivo di Tosca, l'amante di Cavaradossi, costringe Angelotti a rintanarsi nella cappella. Tosca espone a Mario il suo progetto amoroso per quella sera, e dopo una scenata di gelosia se ne va. Angelotti esce dal nascondiglio e riprende il dialogo con Mario, che gli offre protezione e lo indirizza nella sua villa in periferia. Un colpo di cannone annuncia la fuga del detenuto da Castel Sant'Angelo; Cavaradossi decide allora di accompagnare Angelotti per coprirlo nella fuga e portano con loro il travestimento femminile, dimenticando però il ventaglio nella cappella. Improvvisamente sopraggiunge con i suoi scagnozzi il barone Scarpia, capo della polizia papalina che, sulle tracce di Angelotti, sospetta fortemente di Mario, anch'egli bonapartista. Per riuscire ad incolparlo ed arrestarlo e poter quindi scovare Angelotti, egli cerca di coinvolgere Tosca, ritornata in chiesa per informare l'amante che il programma era sfumato in quanto ella era stata chiamata a cantare a Palazzo Farnese,Scarpia suscita la morbosa gelosia di Tosca usando il ventaglio dimenticato nella cappella degli Attavanti. La donna, credendo in un furtivo incontro di Mario con la marchesa, giura di ritro­varli. Scarpia, che ha raggiunto il suo scopo, la fa seguire.
Atto secondo
Scarpia sta consumando la cena e Spoletta e gli altri sbirri conducono in sua presenza Mario che è stato arrestato. Questi, interrogato, si rifiuta di rivelare a Scarpia il nascondiglio di Angelotti e viene quindi condotto in una stanza dove viene torturato. Tosca viene convocata da Scarpia, il quale fa in modo che ella possa udire le urla di Mario. Stremata dalle grida dell'uomo amato, la cantante rivela a Scarpia il nascondiglio dell'evaso. Proprio in quel momento arriva un messo ad annunciare la vittoria di Napoleone a questo annuncio Mario inneggia ad alta voce alla vittoria, e Scarpia lo condanna im­mediatamente a morte. Disperata, To­sca chiede a Scarpia di concedere la grazia a Mario. Ma il barone acconsente solo a patto che Tosca gli si conceda. Scarpia è irremovibile e Tosca è costretta a cedere. Scarpia convoca quindi Spoletta e, con un gesto d'intesa, fa credere a Tosca che la fucilazione sarà simu­lata e i fucili caricati a salve. Dopo aver scritto il salvacondotto, Scarpia si avvicina a Tosca per riscuotere quanto pattuito, ma questa lo accoltella con un coltello trovato sul tavolo.
Atto terzo
È l'alba. Mario è ormai pronto a morire e inizia a scrivere un'ultima lettera d'amore a Tosca, ma, sopraffatto dai ricordi, non riesce a terminarla (E lucevan le stelle). La donna arriva inaspettatamente e spiega a Mario di essere stata costretta ad uccidere Scarpia. Gli mostra il salvacondotto e lo informa quindi della fucilazione simulata. Scherzando, gli raccomanda di fingere bene la morte. Ma Mario viene fucilato veramente e Tosca, sconvolta e inseguita dagli sbirri che hanno trovato il cadavere di Scarpia, grida "O Scarpia, avanti a Dio!" e si getta dagli spalti del castello.

Personaggi e interpreti della rappresentazione che ho visto ieri:
Tosca: Paola Sanguinetti
Cavaradossi: Giorgio Casciarri
Scarpia: Giorgio Cebrian
Angelotti: Luca Gallo
Coro dell'opera di Parma
Orchestra Sinfonica Cantieri d'Arte
Direttore: Stefano Giaroli
Regia: Pierluigi Cassano
Scene e costumi: Artemio Cabassi

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