Grande Grosso e Verdone

Ieri serata di cinema, complice anche il periodo di sospensione dalle lezioni e sono andata a vedere "Grande, grosso e Verdone". Premetto che adoro Verdone e anche questo film supera la prova, ma a mio parere con una vena tragicomica più netta rispetto ai precedenti "Bianco rosso e verdone" e "Viaggi di nozze". Tic e manie della nostra società trovano eco nei personaggi canonici, il tontolone, il puntiglioso e il burino, in questa pellicola però i peronaggi hanno più spessore grazie all'esasperazione estrema delle loro caratteristiche peculiari, così il buono Leo cresce ma non cambia, ancora troppo ingenuo è preda con tutta la famiglia di chi si approfitta di lui, Callisto estrema evoluzione di Furio non è più solo un pignolo, ma da professore irrepernsibile di giorno passa a sessuomane perverso di notte. Infine Moreno e Enza (prosecuzione di Ivano e Jessica) arricchiti vendendo cellulari ci mostrano i livelli spaventosi di incomunicabilità che la società ha raggiunto. La grande novità di questo film sono i figli che pagano il prezzo più alto per le disfunzionalità dei genitori.

Questo spaccato sociologico è condito da dissacranti gag e risate, per gli amanti di Verdone ma non solo.